Barbara Bertoldi, violoncellista

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Il T in Classe – 04/07/2023

Barbara Bertoldi non è solo violoncellista, ma anche cantante, insegnante, divulgatrice tramite l’associazione Lucilla May, ed ex studentessa del Prati. L’organizzazione insegnata dalla scuola ha reso possibile la coesistenza di impegno scolastico e passione musicale, anche se il rapporto con i due è differente: sebbene lo studio accomuni entrambi i mondi, lo strumento richiede anche un impegno fisico, un contatto che porta alla sicurezza dei movimenti.
La creatività è un ulteriore elemento fondamentale per la sua linea di lavoro: una caratteristica più intrinseca che acquisita (Bertoldi si definisce «vulcanica», e a dimostrarlo sono le molteplici attività e iniziative che la vedono protagonista), ma comunque talvolta favorita da figure come quella del professore di greco ricordato dalla musicista, che oltre a insegnare regole e paradigmi invitava gli studenti a «vivere il mondo greco», a immedesimarsi e a comprendere davvero ciò che compariva sui libri. Un insegnante ricordato proprio per la sua libertà, una caratteristica che (lo possiamo dire da studenti) negli ultimi anni ha iniziato a diffondersi maggiormente all’interno della scuola.

Si deve a una supplenza al Conservatorio di Piacenza più di vent’anni fa la passione che ora Barbara Bertoldi nutre nei  confronti dell’insegnamento:  la sensazione di vuoto lasciata dall’addio a quei giovani studenti ha portato alla scoperta che il contatto diretto con la gioventù era qualcosa di gradito e che desiderava tenere  vivo. L’insegnamento della musica nel periodo di formazione della violoncellista non  era materia insegnata, ma acquisita tramite l’osservazione di altri maestri e il ricordo dei propri; ad oggi, «posso dire di avere un mio metodo, un mio sistema» afferma Bertoldi.

Per quanto riguarda l’ascolto, predilige innanzitutto musica classica – come è naturale immaginare – ma i suoi interessi spaziano anche su jazz, l’Italia anni ’60 di Dalla e della scuola genovese (con artisti come De Andrè, conosciuto grazie ai fratelli maggiori a loro volta musicisti), e più di tutti Amy Winehouse, cantante inglese attiva negli anni 2000 e ritenuta da Bertoldi «un grande talento».

Elisa Girardelli